Tour #6
I CUNTI DEL PITRÈ
PERCORSO DEL TOUR
Palazzo Steri, Genio della Vucciria, Genio di Palazzo delle Aquile, Piazzetta Sette Fate, Cassaro, Chiesa di San Matteo
caratteristiche
partenza
piazza marina
durata
3 ore
costo
ticket monumenti
difficoltÀ
facile
arrivo
via vittorio emanuele
itinerario
mappa
descrizione del percorso
● palazzo steri
Palermo è la città dai mille racconti, dai nomi delle strade, alle tradizioni alimentari, così come le paure ataviche dei suoi abitanti, personaggi fantasiosi che hanno popolato gli stretti vicoli, tutto questo è stato raccontato da Giuseppe Pitrè, noto studioso della cultura siciliana, il medico, che scrupolosamente negli anni ha raccolto le storie di chi lo andava a trovare e della gente che incontrava.
Da alcuni di questi racconti, si sono cristallizzate figure della città impressionanti, come nel caso di Giovanna Bonanno, ricordata come la Vecchia dell’aceto, anziana mendicante che vendeva un’acqua miracolosa, composta da una mistura di acqua di fonte, di aceto e di arsenico, per uccidere i pidocchi. Presto riconvertì tale produzione a favore delle donne che non gradivano più i propri mariti, ma i sospetti di una madre alla quale era morto il figlio e le precoci nuove nozze della nuora, la portarono allo scoperto e alla carcerazione presso Palazzo Steri e alla successiva impiccagione.
● genio della vucciria
Dall’imponente edificio, si raggiunge facilmente uno dei punti più significativi del mercato storico della Vucciria, dal quale si può ammirare il Genio, genius loci, divinità molto antica.
Diverse statue, in effetti, sono distribuite nel centro storico di Palermo, tutte con una simbologia molto simile, come la barba lunga, seduto su un trono e con una corona sul capo, accompagnato da un serpente.
● Genio di Palazzo delle Aquile
La successiva statua, è denominata come U nicu, all’interno di Palazzo delle Aquile, poggiante su una conca in cui si legge una scritta in latino divenuta celebre: Panormus conca aurea suos devorat alienos nutrit, che, letteralmente,significa Palermo conca d’oro divora i suoi e nutre gli stranieri.
Il Pitrè, interpretò tale scritta come Palermo nutrirebbe gli stranieri finendo per trascurare i suoi figli, tra le varie interpretazioni, narra della figura di un ricco navigatore che naufragò nella città e se ne innamorò, quest’emblematica figura che contemplava la ricchezza della città si chiamava Palermo.
● piazzetta sette fate
Una piazza, vicino Ballarò, ha una denominazione molto particolare: Piazzetta sette fate.
Secondo Pitrè, la denominazione della piazza nasce da una leggenda, secondo la quale ogni notte sette bellissime donne rapivano le anime degli uomini, li conducevano in luoghi meravigliosi, per poi l’indomani ricondurli là. Ma la presenza della Torre, che fu una torre d’acqua, ci racconta che ci troviamo alla fine dell’antica città di Palermo, dove le acque del fiume erano incanalate e distribuite per l’approvvigionamento quotidiano.
● cassaro
“U pappaiaddu ca cunta tri cunti” è una delle favole più significative del Pitrè, capolavoro narrativo e drammaturgico di storie nella storia, in cui una donna bellissima sposata, ma malinconica, della quale si innamorano un notaio ed un cavaliere, fanno di tutto pur di avvicinarla, anche trasformarsi in un pappagallo, tra i tanti rimedi per cercare sollievo, al donna rivolgerà il proprio sguardo al corso principale della città, il Cassaro.
● CHIESA DI SAN matteo
Tra i personaggi leggendari della storia della città, vi sono anche i Beati Paoli, una setta che si riuniva in gran segreto tra i cunicoli della città, come quello nella sagrestia della Chiesa di San Matteo.
Il noto studioso li definì come una riunione e compagnia di uomini, per lo più non buoni e giudicati come non buoni.
Fornito da:
foto: Vincenzo Russo | Cooperativa Terradamare
Il progetto di rigenerazione e decoro urbano di Piazza Sette Fate, realizzato tramite il ‘Il Faro di Ballarò’ vincitore del concorso di idee sviluppato dal Comune di Palermo con il sostegno di Airbnb.
L’intervento ha previsto: la pedonalizzazione della piazza, l’illuminazione della torre d’acqua, la creazione di un murale realizzato dall’artista Igor Scalisi Palminteri e dedicato alla figura di Santa Chiara, l’installazione di arredi urbani e verde pubblico, l’istituzione di un punto d’incontro che faccia da riferimento per i walking tour della città.
Il progetto tecnico è stato ideato dall’architetto Maria Strano, componente del comitato promotore dell’iniziativa di rigenerazione urbana; il responsabile del comitato promotore è stato Ing. Calogero Grillo.